Fin da ragazzo dimostrò le sue non comune doti col "tanass". La sua iscrizione al torneo di Montechiaro del 1919 determinò la rinuncia di gran parte delle squadre. Tanta era la sua supremazia che alcuni organizzatori lo bandirono dalle competizioni, non mancando di pubblicizzare il fatto nelle locandine. A Bergamo, nel 1922, in una partita di tamburello a cacce con palla piena di 50 grammi Conrotto infilo una serie ininterrotta di "intre", segnando undici giochi consecutivi senza che gli avversari avessero l'onore di passare almeno una volta alla battuta. Da tutti riconosciuto come il giocatore più forte d'Italia, vinse il suo primo campionato italiano nel 1927, nel quartetto della Fratellanza Sestrese. con gli stessi compagni dominò anche i due tornei successivi di prima categoria. Nel 1931 fu secondo con l'Eda Torino, trionfò nel 1934 e nel 1935 con l'Associazione Tamburellistica di Milano, nel 1941 fu secondo col Genova. A Giovanni Conrotto è intitolato l'impianto sportivo in Regione Vallone.